La maggior parte degli albergatori Italiani ormai si è arresa a Booking.com, ogni anno la loro fetta percentuale di prenotazioni cresce, cannibalizzando tutte le altre OTA, perché ad eccezione di Expedia e qualche altro sito con mercati “particolari” tutte le altre OTA generiche si stanno accontentando delle briciole.
Non ha retto neanche la “Grande corsa all’intermediazione”, fino a qualche anno fa era la parola più in voga nel mercato del turismo e tanti albergatori hanno seguito (giustamente) questo trend con la conseguenza di un netto miglioramento del nostro “Patrimonio Web” e di un buon aumento delle prenotazioni dirette, ma i nostri miglioramenti non si avvicinano neanche minimamente alla crescita di Booking.com che è diventato il punto di riferimento assoluto per chi vuole prenotare un hotel.
Il successo di Booking.com non è difficile da capire; sono bravi, anzi bravissimi, hanno un interfaccia utente facilissima, chiara, moderna; riescono a coprire praticamente tutti gli hotel del mondo, hanno ottimi prezzi e offrono una sicurezza maggiore di una banca. Booking.com ti accompagna nell’acquisto dandoti così tante informazioni che una volta ricevuta la conferma, non hai più bisogno di niente.
Tutti prenotano su Booking.com e anche io l’ho fatto, ma nonostante tutta la mia ammirazione per il loro sito, sarei tra i primi tra quelli che vorrebbero vivere in un mondo senza Booking.com!
La difesa maggiore dei sostenitori di Booking.com (tra cui ci sono colleghi e amici che stimo professionalmente) è quella di dire “Si ma loro investono molto in pubblicità…”, questa frase l’ho sentita spesso anche in difesa della parità rate; in quanti mi hanno risposto “Come posso competere con la pubblicità di Booking.com?” vero, verissimo; Booking.com investe molto in pubblicità e su questo siamo tutti d’accordo, ma vi siete mai chiesti chi sono i loro competitor ? I primi sono senza dubbio le altre OTA che piano piano stanno scomparendo, ma i loro maggiori competitor siamo noi miei cari amici albergatori e adesso vi spiego perché. Uno dei maggiori investimenti di Booking.com è destinato nei motori di ricerca dove risultano sempre nelle prime posizioni, ma questo a favore di chi? Gli investimenti di Google non sono certo diretti a chi non dormirebbe in hotel e quindi a “nuovi clienti”, ma a chi un hotel lo sto già cercando e di conseguenza un nostro potenziale cliente che anche nel caso fosse già deciso, quando cerca il nome del mio hotel su Google trova prima Booking.com del mio sito ufficiale, un dettaglio per pochi, ma il segreto del monopolio di Booking.com secondo me.
Vi rendete conto dell’assurdità? I tanto blasonati investimenti che Booking.com fa in pubblicità, riguardano in buona parte (secondo me la maggior parte) una concorrenza diretta al mio nome… Sarebbe come se all’epoca delle Pagine Gialle un intermediario non solo mettesse il suo numero di telefono con il nome del mio hotel , ma lo mettesse anche in grassetto, sopra il mio e con magari una pubblicità accanto… tutto questo con il solo scopo di “fregarmi” i clienti che mi stanno cercando e chiedermi una percentuale del 20% per mandarmeli. In altre occasioni questo si chiamerebbe “estorsione”, ma nel mondo attuale è invece la legge del più forte, “Chi ha più soldi investe di più” e può addirittura “fregarti” il nome(questa tecnica di mercato è chiamata “Mirror Marketing”).
Secondo la mia personale opinione, come siamo arrivati in ritardo di 10 anni a capire l’assurdità della parità rate, ce ne vorranno altrettanti per far si che gli albergatori Italiani e sopratutto chi ci deve tutelare comprendano il significato di “keyword” e l’importanza del mercato di Internet; I risultati di ricerca di un colosso come Google.com sono un patrimonio che deve essere tutelato e non acquistato dal migliore offerente. Io non sono un avvocato e sicuramente nei contratti che firmiamo per iscriverci al servizio ci sarà qualche clausola che tutela Booking.com e le altre OTA autorizzandole a “pubblicizzare” il nostro nome, ma questo non vuol dire che sia corretto e sopratutto che non si possa fare qualcosa per tutelarci rispetto ad una multinazionale.
Tirando le conclusioni, Booking.com non sta facendo favori a nessuno, non genera più clienti per noi albergatori, ma semplicemente gli indirizza tutti verso il suo canale con bravura, astuzia, ma sopratutto approfittandosi della nostra ignoranza e incapacità di offrire un prodotto al loro livello. Booking.com continuerà a crescere e oltre ad offrirci gratis tantissimi servizi che ci serviranno e ci aiuteranno a vendere di più (es. Analisi Revenue, Channel manager, Booking on line), ci regalerà anche un sito internet nuovo! La notizia che Booking.com ha acquistato il TLD “.Hotels” è di poche settimane fa; sapete cosa vuol dire? Che tra un po’ di tempo ci saranno indirizzi di hotel tipo “Nomehotel.hotels” , ma sopratutto che questo dominio sarà gestito da Booking.com, quindi mio caro proprietario dell’hotel “Tal dei Tali”, anche il tuo bel indirizzo internet “Taldeitali.com” avrà un concorrente, il sito Taldeitali.hotels, gestito da Booking.com e di conseguenza più bello del tuo… Scommettiamo che la loro percentuale di vendita continuerà a crescere?
Una risposta.
Buongiorno, sono d’accordo..e come dicono i proverbi..l’unione fa la forza…tutti noi dovremmo in blocco ,,scioperare,, nel senso scomparire dalla loro piattaforma per un po’….io attualmente non ci sono…perche’ loro sostengono che sono venuta meno ad dei doveri contrattuali…gli ho chiesto diverse volte..dove, come e quando? la loro risposta è stata di chiedere scusa…io ho replicato..che chiedo scusa se mi spiegano il motivo…nulla di fatto. Sono ancora invisibile sulla loro piattaforma….ma siccome ho ,,seminato,, bene in 16 anni di accoglienza…gli ospiti mi chiamano e mi prenotano direttamente….Sono dell’idea che: tutti siamo utili ..ma nessuno è indinspensabile…
Chiedere scusa..senza sapere il perche’….i tempi della GESTAPO sono finiti da tempo oramai…fortumatamente